Piazza pecile - roma

Anno: 2009
Progetto: M. Raitano - C. Tombini - C. La Cava - D. De Filippis - F. Felicetti
Località: Roma (RM)
Committente: Concorso Pubblico

La proposta progettuale prende le mosse dal riconoscimento delle qualità specifiche del sito allo scopo di valorizzarne le potenzialità e il carattere.Se, infatti, l’attuale piazza Pecile è un luogo privo di una sua specifica qualità architettonica, non per questo è un luogo privo di una qualità spaziale. La piazza quale si presenta oggi è infatti “un grande vuoto”, un invaso libero posto tra le alte quinte degli edifici adiacenti, una cesura tra le maglie di un compatto tessuto edilizio intensivo.Per questo motivo, il progetto mira a valorizzare la presenza di questo vuoto concentrando la nuova cubatura in posizione planimetrica parallela all’edificio dei Monopoli di Stato, nell’intento di dare alla piazza uno sfondo prospettico adeguato e farne risaltare l’ampia dimensione urbana. Lo spazio aperto viene qualificato attraverso la creazione di una piazza articolata in una sequenza di “vassoi” digradanti.Dal punto di vista funzionale, la piazza è qualificata prevalentemente da attività aventi a che fare con il gioco di strada, lo sport e il tempo libero, oltre che dalla presenza di un caffè con tavolini all’aperto, questi ultimi facenti parte degli arredi fissi della piazza.La fascia disposta in direzione nord-sud che comprende la vasca per la raccolta di acqua piovana e il piano inclinato trattato a verde sarà messa a bando e affidata direttamente all’opera di un artista, che ne prevederà il disegno generale. Ciò permetterà di non relegare l’opera d’arte al ruolo di semplice abbellimento della piazza, con l’obiettivo di integrare più direttamente l’arte e l’architettura nel progetto degli spazi.Le attività ricreative che si svolgeranno nella piazza sono rivolte a tutte le fasce di età, e prevedono aree destinate agli utenti più giovani (minibasket, skate e corsa), accanto ad aree destinate al gioco delle bocce, queste ultime in grado di attrarre, come è noto, utenti più anziani.

La nuova piazza Pecile si verrà a configurare, così, quale luogo “dello stare” ma anche del “fare” e del “socializzare”, nella convinzione che un vero pensiero sostenibile, oltre a basarsi sulla conoscenza e l’utilizzo di tecniche bio-edili aggiornate, non possa prescindere da una seria riflessione sull’utilizzo sociale degli spazi dalle varie fasce di età dei cittadini e nelle varie fasce orarie: una città sicura è, a nostro parere, una città usata da TUTTI e durante TUTTO l’arco della giornata.

L’edificio destinato a residenza svolgerà un ruolo molto importante dal punto di vista della composizione generale: sarà il baricentro dell’intero invaso tanto dal punto di vista planimetrico quanto in alzato, e lo dividerà in due ampie aree destinate rispettivamente alla piazza vera e propria e al giardino.

La composizione planimetrica generale mira a valorizzare la piazza attraverso la creazione di due sotto-ambiti: l’uno sul lato nord trattato a verde, dal carattere più intimo; l’altro sul lato sud, destinato alla socializzazione.

Tra questi, l’edificio lamellare è posto in posizione trasversale, per valorizzarne la presenza; allo stesso tempo, è sollevato su pilotis, per permettere la massima permeabilità visiva tra gli spazi.

Particolare cura è data allo studio del linguaggio architettonico dei prospetti, nella convinzione che la qualità architettonica sia comunque un elemento imprescindibile per il benessere dei cittadini.

In generale, si può dire che l’edificio residenziale che proponiamo è informato ai principi di un approccio bioclimatico passivo, basato sul corretto orientamento dell’edificio e su una corretta morfologia del partito decorativo delle facciate, studiate in relazione al nostro clima e alle esigenze di soleggiamento/ombreggiamento dovute alle diverse esposizioni solari.

La nostra proposta sostiene, quindi, l’approccio bioclimatico liberandolo dall’identificazione con un unico linguaggio architettonico determinata dall’uso di brise-soleil a lamelle orizzontali o dall’uso del legno in facciata, cercando di recuperare piuttosto un’espressione dell’edificio fatta di massa, da noi ritenuta la più adatta per soddisfare le esigenze di comfort ambientale alle nostre latitudini, come è dimostrato dall’intera storia dell’architettura dei paesi a clima mediterraneo.

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