Anno: 2020
Progetto: Architre Studio
Località: Pescara (PE)
Committente: Privato

Casa LC è un esempio applicato della “filosofia green” che guida la pratica professionale di ARCHITRE Studio.

Pur sorgendo in un contesto in cui il carattere predominante delle costruzioni denuncia l’appartenenza ad una sfera dell’edilizia più legata alle tecniche tradizionali, Casa LC si impone con misura e presenta senza indugio i suoi caratteri innovativi. Lo stretto rapporto con i volumi adiacenti viene risolto preferendo a soluzioni volte alla continuità materica o volumetrica, la contrapposizione. Il rapporto con il contesto viene mantenuto attraverso il posizionamento delle aperture e il collocamento degli spazi aperti della casa ma viene completamente negata ogni forma di omologazione figurativa.

Alla composizione architettonica di volumi puri si accostano elementi caratterizzanti e funzionalmente utili e proiettarla in una sfera contemporanea. Il telaio di pannelli che cinge i volumi e fornisce alla casa le risorge energetiche necessarie al suo funzionamento diventa elemento compositivo coerente con il resto della costruzione, superando la dicotomia tra forma e funzione.

L’organizzazione planimetrica degli spazi della casa, organizzati sui tre livelli con la medesima logica, rende possibile individuare il volume composto da corpo scala e servizi come il nocciolo stabile da cui si articolano le altre parti e la scelta dei materiali di facciata volge in questa direzione rafforzandone il carattere. Con scelte costruttive che guardano ai moderni concetti delle passivhaus e che al contempo riprendono le antiche logiche costruttive del fare con il minimo impiego di risorse, Casa LC risulta un esempio di come rendere concreto un pensiero “green” dell’architettura.

Federica Amore | Sapienza Università di Roma

Sito

L’area oggetto di intervento è situata nel comune di Pescara in via Rigopiano, 94 e più precisamente nella zona residenziale compresa tra la Stazione Centrale Ferroviaria e l’Ospedale Civile Spirito Santo, ad una distanza di circa 3 Km dal lungomare G. Matteotti. Le abitazioni presenti nell’area circostante sono prevalentemente di carattere mono o bifamiliare con qualche realizzazione di piccoli e medi condomini. L’intervento è stato realizzato sulla particella 49 del foglio 19 del catasto fabbricati di Pescara, ai sensi della Legge Regionale 16/09 previo demolizione parziale e ricostruzione con ampliamento del fabbricato esistente. Il nuovo edificio sorge interamente sulla particella 49 e in parte sulla particella 48 comunque sempre nel lotto della stessa proprietà. Il lotto, ubicato in via Rigopiano n.94, in quella che lo strumento urbanistico vigente (PRG) indica come zona con destinazione urbanistica B, sottozona B3 di Completamento e Recupero.

Il fabbricato esistente, realizzato nei primi decenni del Novecento, dunque preesistente all’entrata in vigore della L. 1150 del 17/08/1942 è stato legittimato dalla Perizia Tecnica depositata al Giudice di Pace di Pescara dall’arch. Antonella Guarnieri in data 04/07/2017 R.G.3685/17. I diritti edificatori derivano dai volumi esistenti demoliti e dai volumi del fabbricato incrementati del 30% ai sensi dell’art. 5 comma 3 della L.R. 16/09.

Gli accessi pedonale e carrabile sono situati sul lato sud del lotto, su via Rigopiano; ad essi si aggiunge un ulteriore accesso pedonale da via Monte Acquaviva. La sistemazione del lotto prevede la destinazione di un’area a parcheggio per complessivi 5 posti auto, situati nella corte comune al nuovo edificio e a quelli adiacenti. Il dimensionamento delle aree da destinare a parcheggio privato è stato effettuato in applicazione dell’art. 61 del REC (“Nelle nuove costruzioni.... debbono essere riservati appositi spazi per il parcheggio privato in misura ad 1mq ogni 10 mc...... Deve essere garantito in ogni caso un posto macchina per ogni alloggio”). Il totale della superficie destinata alle auto eccede di 65.3 mq quanto previsto come minimo dalla normativa; infatti, avendo un colume di di progetto pari a 562.79 mc sarebbero risultati sufficienti 56.3 mq.

Forma

I volumi realizzati derivano dai diritti del fabbricato censito al Catasto fabbricati del Comune di Pescara, fg. 19 partt. 48 e 49, per complessivi 172.58 mq. Di questi, l’88.79% è stato demolito e la superficie originaria dell’edificio è stato implementata del 30%, ai sensi dell’art. 5 comma 3 L.R. 16/09.

Il progetto prevede la realizzazione di un edificio residenziale denominato Casa LC, la cui composizione architettonica si basa sull’aggregazione di elementi puri evidenziati e incorniciati dalla presenza di due elementi: il primo, che richiama la forma della L, è la pergola fotovoltaica in setti di legno che unisce i volumi degli spazi serventi con quelli serviti; il secondo è invece una C formata da pannelli in cemento faccia a vista che cingono alla base, per tutta l’altezza e in copertura, il corpo scala. L’edificio si articola su tre livelli ed è interamente realizzato con un sistema costruttivo in XLAM, ovvero in pannelli lamellari in legno massiccio utili a garantire efficienza energetica, isolamento acustico, sostenibilità ambientale ed elevata resistenza al sisma e al fuoco. La struttura in legno lamellare è stata realizzata dalla Centrolegno Srl, un’azienda operante da anni nel settore e già autrice del più alto edificio ricettivo realizzato in Europa, l’hotel Nautilus di Pesaro, una struttura in XLAM con sette piani fuori terra. Il fabbricato, di nuova costruzione, è composto da un’unica unità abitativa e i tre volumi serviti che lo compongono, ed ospitano le varie funzioni, sono direttamente connessi al volume servente del corpo scala. Tutti i tre piani fuori terra sono a destinazione residenziale. Al piano terra si trovano l’ingresso e la zona giorno, connessi entrambi alla corte comune con i fabbricati adiacenti, oltre ad un bagno. Ai due piani superiori sono presenti, al secondo, una stanza da letto con annessa cabina armadio, ed un bagno; al terzo, una camera e un bagno. La scelta dei materiali utilizzati è volta alla definizione netta dei volumi componenti il complesso e la distinzione dei volumi serventi e serviti. La copertura dell’edificio è piana ed ospita l’alloggiamento dei pannelli solari e fotovoltaici, collocati su apposite strutture.

L’edificio è stato premiato, come miglior progetto realizzato in Abruzzo, in occasione del Premio Templum 2023, evento tenutosi nella Protomoteca del Campidoglio. Al premio è seguita la pubblicazione del progetto sul primo volume della collana Architetti Italiani, edita da RDEditore.

Energia

Le scelte costruttive messe in campo per la realizzazione del progetto sono state volte all’ottenimento di un edificio catalogabile come passivaus. In questo senso la scelta di avere come partner la Centrole- gno è stata fondamentale in quanto le case in legno, in questo caso specifico in XLAM, sono quelle che meglio si prestano all’ottenimento di questo tipo di certificazione, permettendo di ridurre fino all’80% il consumo di energia per il riscaldamento ed il raffrescamento degli ambienti. Sono state utilizzate tecniche impiantistiche in grado di ridurre la produzione di CO2 e sono stati impiegati generatori che non emettono in loco alcun inquinante, con benefiche ripercussioni per la qualità ambientale del quartiere. Le tecniche utilizzate oltre a garantire delle migliorie dal punto di vista energetico rispetto agli edifici realizzati con tecniche tradizionali hanno anche il vantaggio di permettere un miglioramento della sicurezza sismica dello stabile; la particolare resistenza del legno alle sollecitazioni permette infatti di ottimizzare i caratteri di staticità dell’edificio.

L’utilizzo di una tecnica costruttiva in XLAM, così come brevettata dalla Centrolegno permette un’ottimizzazione delle risorse anche dal punto di vista delle tempistiche: l’intera realizzazione della struttura ha infatti richiesto tre soli giorni di lavorazione.

L’intera unità abitativa è stata progettata per produrre con i pannelli fotovoltaici tutta l’energia di cui si necessita per il riscaldamento dell’intero anno. Ai sensi della UNI 11300, parte 1, l’unità abitativa è di fatto autosufficiente. Per quanto riguarda l’impianto idrico sanitario e di riscaldamento, esso è stato realizzato nel rispetto dei requisiti prescritti dal D.Lgs 192/05, 311/06 e s.m.i. con le caratteristiche di seguito riportate. Si tratta di un impianto autonomo con pompa di calore con scambiatore aria-acqua funzionante a gas R410A o altro gas equipollente collegato direttamente alla centralina di distribuzione dei pannelli radianti con predisposizione per funzionamento a freddo tramite pannelli radianti e deumidificazione o ventilconvettori.
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